L’incipit della tesi di Michela Balzeri, a conclusione dei tre anni di studio alla Scuola di Naturopatia, ci introduce al senso della vita e al significato che ha per l’attività del naturopata la relazione di sostegno.

La relazione di sostegno

Quando si presenta un cliente il mio principale compito è innescare una relazione che possa creare un sostegno per la persona, sia a livello cognitivo che energetico.
Carl Rogers individua tre condizioni fondamentali perché la relazione d’aiuto abbia successo e si crei il clima di fiducia indispensabile al cliente per procedere verso una chiarificazione e accettazione dei suoi vissuti emotivi e della sua esperienza, a qualsiasi livello.

Condizioni della relazioni di sostegno secondo Carl Rogers

  • Empatia intesa come la capacità di sintonizzarsi e comprendere gli stati emotivi e cognitivi del E’ strettamente connessa alla sospensione del giudizio e di ogni forma di interpretazione. . L’empatia produce dei cambiamenti e porta ad una maggiore auto accettazione;
  • Autenticità che riguarda la capacità di essere spontanei e trasparenti nelle relazioni;
  • Accettazione incondizionata dei vissuti e delle esperienze, astenendosi da ogni forma di interpretazione e /o giudizio, accettare la realtà esistenziale dell’altro e valorizzare l’altro per ciò che è.

Comunicazione non violenta

Marshall B. Rosenberg afferma, nel suo libro la “Comunicazione non violenta”, che molte persone hanno paura se si aprono e rivelano se stesse. Hanno paura che l’altra persona dica che c’è qualcosa di sbagliato in loro o al contrario aspettano di ricevere conferme sul fatto di sentirsi sbagliati. Secondo la Comunicazione Non Violenta (CNV) se durante un colloquio cerchiamo solo di capire intellettualmente l’altra persona, non le stiamo donando la nostra presenza, siamo accanto e analizziamo, ma non siamo con lei. La connessione empatica ci chiede di collegarci a ciò che è vivo nell’altra persona nel presente (ciò che sta osservando, i sentimenti e le sensazioni che prova in questo momento).

Il lavoro che il Naturopata fa su di sé

Quindi come Naturopata sento la grossa responsabilità di una costante chiarezza e lavoro su di me che possa permettermi di comprendere il reale bisogno della persona. Il lavoro parte da me, da una costante messa in discussione e pulizia energetica prima dell’incontro con l’altro.
Inoltre devo tenere presente la doppia valenza della comunicazione, sia semantica che corporea. Tra chi parla e chi ascolta c’è un complesso circuito di messaggi corporei che dà informazioni rispetto al reciproco stato emozionale nei confronti dell’argomento.

Questo linguaggio corporeo non deve essere necessariamente interpretato secondo un criterio cognitivo,ma il più delle volte va semplicemente “colto”. Spesso basta prendere atto che il canale esiste, anche indipendentemente da ciò che è detto, dal contenuto semantico del messaggio. Questo deriva dal fatto che il corpo veicola contenuti emozionali.

Per il mondo emozionale infatti, il più delle volte è determinante, non tanto il contenuto della comunicazione, quanto il semplice constatare che sussiste, funziona e che avviene su codici ben collaudati e comprensibili come il tono muscolare, la postura, il movimento, la voce, lo spazio e il tempo.
Fattori quali l’alleanza di lavoro debole, un’insufficiente apertura del cliente e richieste inappropriate da parte del Naturopata diventano inevitabilmente associabili al fallimento del trattamento.
Comprendere i bisogni umani è già soddisfarli a metà.

Gli incontri

Gli incontri si svolgeranno tutti a casa della cliente: lei vive da sola con la figlia già maggiorenne e studentessa fuori sede. La casa è grande disposta su due piani. È ricca di tanti oggetti, ma in ordine e pulita. Appaiono alle pareti molte foto della donna, soprattutto di quando era più giovane e qualche foto della figlia.

Primo incontro

Arrivo puntuale e lei mi sta aspettando. Mi fa accomodare e mi chiede subito un massaggio. Le dico che sarà possibile, ma non credo in questa giornata. Il viso si chiude un po’ e mi appare un po’ delusa, ma le spiego che per il momento è importante conoscerci e capire quali sono gli obbiettivi da affrontare assieme.

Mi chiede che cos’è un Naturopata e le accenno al fatto che potremmo sostenere la sua costituzione, valutare l’andamento dell’intestino e favorire il drenaggio degli emuntori, sostenere l’energia generale ed eventualmente capire se c’è qualche tema che in questo momento sente che potremmo affrontare per migliorare la sua condizione attuale.

Le spiego che la cosa principale è individuare il bisogno per poi scegliere azioni per sostenerlo.
Appare soddisfatta della risposta, mi fa accomodare e prepara un infuso ai frutti di bosco per entrambe.
Le chiedo se posso farle qualche domanda e inizio chiedendo qualche dato anagrafico, così pian piano si apre e racconta molte cose di sé…

“Il senso della vita è dare senso alla vita”
Rudolf Steiner