Fabio Gasperoni ci racconta nella tesi conclusiva del suo percorso triennale alla scuola di Naturopatia per operatori del benessere la sua storia e gli incontri che hanno cambiato la sua strada.

LA MIA STORIA

Innanzitutto credo sia la cosa migliore presentarmi e raccontare il percorso che mi ha portato ad interessarmi del benessere del prossimo.

Parto da un passato che mi sembra lontano nella mente ma che temporalmente non lo è. Nell’anno 2002 mi diplomavo all’Istituto tecnico Rino Molari di Sant’Arcangelo di Romagna in ragioneria. Percorso di studi che avevo scelto per consentirmi un facile ingresso nel mondo del lavoro.

Ebbene, fui accontentato.  Appena diplomato ebbi modo di cimentarmi nel ruolo scelto, “il ragioniere”, in varie realtà aziendali. Una dopo l’altra (la piccola azienda, la banca, la grande azienda) nonostante gli stipendi allora non da poco e le tante soddisfazioni materiali che mi sono permesso, mi facevano sorgere sempre più nell’animo una certa insoddisfazione di fondo.

Lavoravo, come tanti, tutto il giorno. Un lavoro ripetitivo. Una routine dove nella grande azienda in cui mi trovavo anche i rapporti umani erano funzionali al “grande” progetto aziendale. Dopo l’iniziale eccitazione per l’aver ottenuto un’indipendenza economica, negli anni, la routine mi portò a farmi delle domande. “Quanto continuerà tutto questo?”, “Che senso e che apporto dà alla mia vita questa attività?”. Il tempo passato in azienda era diventato più una tassa che un’opportunità di lavoro. I vecchi hobby come ad esempio la musica non riuscivano più a colmare il vuoto che si era creato e forse un vuoto, come poi capii veramente, non era. Era piuttosto il bisogno di fare qualcosa di veramente buono e significativo per gli altri.

L’occasione mi fu data per caso quando una domenica come tante incontrai al parco dove ero frequente passeggiare un simpatico tendone. Lì si stavano svolgendo, sopra quelli che sembravano tappeti da palestra, varie sedute di massaggi. Un operatore sui cinquant’anni con una corporatura robusta, che divenne in seguito il mio maestro, mi propose un trattamento Shiatzu, pratica di cui io non sapevo assolutamente nulla.

L’inizio

Il trattamento mi lasciò un gran benessere e chiesi subito se esistevano dei corsi per imparare queste tecniche, così incominciò il mio percorso nello shiatzu. Era l’anno 2010.

Qui cominciò la trasformazione più grande della mia vita che mi portò a cambiare il mio modo di pensare, di mangiare, il mio lavoro e poi infine anche il mio cuore.

Lo shiatzu si rivelò ostico all’inizio. Il dover tenere certe posture mi richiedeva molto sforzo, respiravo poco, da ansioso qual’ ero – e quale sono – e questo complicava molto le cose. Tuttavia la determinazione mi ripagò. Devo ringraziare in questo senso i miei due insegnanti, Monica e Primo, per avermi fatto scoprire quanto beneficio possa portare in coloro che lo ricevono un contatto fatto con la volontà di fare del bene da parte di una mente in pace e senza aspettative.

Incontri e cammini insieme

Dopo tre anni di pratica cominciai a trattare amici e colleghi e questo divenne quasi un secondo lavoro, fu così che nell’ottobre 2014 rincontrai Silvia, la mia attuale moglie. Ho scritto rincontrai in quanto io e Silvia eravamo stati fidanzati per pochi mesi nel lontano 1998. Quello che accadde è che proposi a Silvia un trattamento Shiatzu in quanto la trovai stanca, con un evidente nodulo alla tiroide e l’impressione che non fosse affatto felice.

I trattamenti non funzionarono solo su di lei ma anche su di me. Nel giro di qualche mese la mia vita sarebbe cambiata, mi fidanzai, lasciai il mio vecchio lavoro per aiutare Silvia nella sua Erboristeria.

Il lavoro

E così, spinto dalla necessità di formarmi nel vasto mondo dei trattamenti naturali, decidemmo di iscriverci entrambi alla scuola di Naturopatia Centro NaturaTing Spazzavento in forza della sua impostazione energetica cinese che già, grazie allo shiatzu, avevo potuto assaggiare.

Questo mi porta ad oggi, a quasi tre anni dall’inizio della scuola, al mio primo “vero” cliente. Ho scritto “vero” in quanto è stato fatto un colloquio, delle pratiche manuali (shiatzu), una indagine iridologica, sono stati consigliati rimedi fitoterapici, floriterapici e integratori che sono cambiati nel corso del tempo e secondo le esigenze.

L’operatore del benessere secondo me

Ho sentito la necessità di fare questa premessa in quanto ritengo che pur non avendo esercitato in maniera canonica la professione del naturopata (intendo con lo svolgimento di un colloquio, trattamenti manuali etc.), questi anni in cui ho avuto la fortuna di poter lavorare quotidianamente in erboristeria (ad oggi parafarmacia) e contestualmente frequentare la scuola, mi abbiano dato l’opportunità di approcciarmi in modo olistico ai numerosi clienti dell’attività.

In questo senso ho potuto constatare quanto possa essere utile, anche nei tempi limitati di un attività da banco, una formazione di questo tipo. L’osservazione della fisiognomica, delle modalità di espressione e le informazioni che la persona porta consentono di inquadrare in un contesto più ampio e profondo la problematica.

 

naturopati – scuola di formazione triennale