Cambiamento e Trasformazione

“Tutti pensano a cambiare l’umanità,
e nessuno pensa a cambiare sé stesso” (Lev Tolstoj)

Cambiare deriva dal latino “cambiare” e la definizione che ci offre il dizionario è: “sostituire una persona, una cosa con una simile o diversa e anche rendere diverso, trasformare”.

Trasformare anch’essa di origine latina è formata da “trans” che significa “oltre” e “formare” ossia “dare forma”.
Il termine formare sta ad indicare proprio “dar luogo a forma” quindi, in un certo senso, “creare”.
Proseguendo il ragionamento si può affermare che il termine trasformare significa, “attraverso” cioè, per così dire, “formare dentro“.

Prima di affrontare l’ultima analisi delle parole teniamo presente il significato del termine formare. Ne consegue che la trasformazione non è creazione perché esiste già un qualcosa di latente, il quale, con la trasformazione, prende forma. (…)

Proprio perché il nostro io profondo è unico, ogni cambiamento sarà unico e di conseguenza ogni approccio non potrà avere una “procedura standardizzata”. (…)

Ci sono persone che il cambiamento lo sentono nascere come consapevole necessità e scelgono di percorrere il cammino che li guiderà al vero sé.

Fretta

Avere fretta non permette la comprensione e la conseguente ed è nemica della trasformazione. Ci sono voluti anni per accumulare cattive abitudini (sedentarietà, comportamenti auto sabotanti, cattiva alimentazione…). Per potere consentire a noi stessi la comprensione a livello fisico, mentale e spirituale del cambiamento è necessario il giusto tempo.

Nel processo di cambiamento è necessario percorrere strade, non scorciatoie.

  • Consiglio di non cambiare troppe abitudini contemporaneamente perché disponiamo di capacità di concentrazione limitata e per la mente abituata a un certo modo di agire ogni cambiamento assume la portata di un lavoro extra.

È facilmente osservabile come i progetti dove si chiede a un sedentario di diventare un atleta, mentre segue un regime alimentare ristretto, mentre diventa un esperto di meditazione, sono abbandonati molto in fretta dal cliente alimentando in lui un grande senso di frustrazione.

  • Consiglio di migliorare la qualità dei cibi offrendo la mia esperienza sul beneficio di concentrarsi unicamente sul momento in cui si fa la spesa scegliendo i prodotti secondo la stagionalità e la sostenibilità.
  • Consiglio, inoltre, di camminare pochi minuti al giorno possibilmente a contatto con la natura anche dei nostri parchi urbani.

L’obiettivo è sempre quello di fare cambiare punto di vista mentale dando il tempo di apprezzare personalmente i benefici, sostenendo così il circolo virtuoso che rinforzerà autostima e motivazione.

Dall’elaborato finale:

“I CINQUE ELEMENTI NEL CAMBIAMENTO”

di Elena Gagliardi