Il metodo Buteyko è un insieme di esercizi di respirazione sviluppato dagli anni cinquanta dal dottor Konstantin Buteyko, medico russo,  per sviluppare schemi respiratori sani per mantenere un corretto rapporto tra ossigeno e anidride carbonica nel flusso sanguigno.

Qui trovate un video del professor Erus Sangiorgi che spiega come esercitarsi con il metodo Buteyko.

Dalla fine dell’800, diversi medici osservarono che l’uomo è l’unico mammifero a non aver sviluppato un corretto modo di respirare. Alcuni di noi respirano profondamente, altri superficialmente, altri veloci, altri lenti, altri con pause, alcuni senza.

Le ricerche del dottor Buteyko hanno dimostrato che solo una persona su dieci respira correttamente, fornendo una miscela di gas molto specifica che il nostro organismo richiede per funzionare correttamente.

Quindi come dovremmo respirare?

A riposo, un adulto dovrebbe idealmente respirare leggermente, superficialmente e attraverso il naso. Una persona sana può eseguire esercizi leggeri e respirare ancora leggermente, mentre una persona non in salute ha bisogno di respiri profondi quasi costantemente.

Come possiamo sapere se lo stiamo facendo bene?

Molte persone hanno una percezione soggettiva di una respirazione non abbastanza profonda, quando in realtà respirano tre o quattro volte il normale volume di aria.
Il dottor Buteyko ha sviluppato un test per misurare la profondità della respirazione e la conseguente ritenzione di anidride carbonica che ha chiamato il test del respiro “Control Pause”. Attraverso questo test si può valutare il proprio stato di benessere.

Il mito dietro la respirazione profonda

Abitualmente pensiamo che la respirazione profonda sia la migliore in quanto in grado di fornire grandi quantità di ossigeno. Inaliamo ossigeno ed espiriamo anidride carbonica facendo questa associazione: ossigeno = buono, CO2 = cattivo.

Il paradosso dell’ossigeno

Nella “Sindrome da iperventilazione” accade che una ventilazione eccessiva può determinare vertigini e talvolta svenimento. Questo fenomeno è dovuto all’effetto Verigo-Bohr.

Il fisiologo russo Verigo e lo scienziato danese Bohr hanno scoperto in modo indipendente che senza anidride carbonica, l’ossigeno rimane legato all’emoglobina nel sangue e semplicemente non funziona. Ciò porta a problemi di carenza di ossigeno nei principali organi del corpo e quindi aumenta la pressione sanguigna. Per quanto strano possa sembrare allora, la carenza di ossigeno non è in realtà causata da una mancanza di ossigeno, ma da una mancanza di anidride carbonica!
Se respiriamo troppo, riceviamo troppo poco ossigeno!