Intorno al Girasole, ovvero il moto che si fa nome e simbolo di ritmo. Tutto chiaro? Forse no, e allora seguici nel mondo che più amiamo: la Natura.
Per dare un senso a questa introduzione che può apparire fumosa partiamo dall’antichità.

Il mito

Il mito di Clizia trasformata da Apollo in eliotropo ci racconta una storia di cuore e ritmo ma anche di rigidità e stanchezza. Un amore non corrisposto, quello di Clizia per Apollo, il tentativo di Clizia di metter in cattiva luce la rivale si trasforma in tragedia. Apollo per punirla la trasforma in Girasole. Quindi Clizia, continuerà ad amare Apollo come aveva fatto fino a quel momento, anzi forse di più. Scrive Ovidio che “benché trattenuta dalla radice, essa si volge sempre verso il suo Sole, e anche così trasformata gli serba amore”.

La conoscenza antica con i suoi simboli ci conduce a collegamenti che oggi si concretizzano in conoscenze scientifiche. Le conoscenze che seguiamo come un filo di Arianna, ci guidano nella nostra pratica quotidiana di naturopati.

Eliotropismo, ovvero insieme al sole

Il fenomeno viene chiamato eliotropismo. Non è solo del Girasole ma è un movimento tipico anche nelle foglie del Cotone, del Lupino e della Soia. Il movimento del fiore, o della foglia, è dovuto allo spostamento di alcuni ormoni, le auxine, dal lato esposto alla luce a quello che rimane in ombra.
Gli ormoni modificano la quantità di acqua contenuta nelle cellule, facendone espandere alcune e rimpicciolendo quelle contrapposte.
Il risultato è che il picciolo della foglia, o la base del capolino del fiore, si ripiegano verso la direzione desiderata, e cioè quella da cui arrivano i raggi più intensi. Le foglie e il fusto di queste piante si rivolgono al sole per ottenere la massima intensità di luce possibile. In questo modo possono effettuare nel migliore dei modi la fotosintesi, la reazione grazie alla quale vengono fabbricate le sostanze utili alla crescita della pianta e alla maturazione dei suoi semi.

Il Girasole: luce che diventa calore e cura

Il Girasole (Helianthus annuus) tra le piante che più chiaramente incarnano il legame tra terra e sole, occupa un posto speciale. Con la sua imponente struttura, il portamento verticale e il caratteristico movimento eliotropico, il girasole è da secoli osservato, studiato e utilizzato per le sue qualità terapeutiche e simboliche.

Oggi volgiamo lo sguardo alla lettura antroposofica del mondo vegetale — in particolare agli studi di Rudolf Steiner, della dottoressa Ita Wegman e di Oskar Schmiedel, secondo i quali il Girasole incarna un ponte tra la luce e il calore del cosmo e la fisiologia del corpo umano.

Il Girasole è l’espressione vegetale di una profonda forza solare. Non solo per la forma e il colore del suo fiore, ma per il modo in cui cresce. Si sviluppa in altezza, con uno stelo robusto, cavo e pieno di linfa che lo mantiene dritto come un asse solare. Le radici minoritarie rispetto alla parte aerea della pianta la fanno essere una pianta della luce piuttosto che della terra.

Secondo il Pelikan, uno dei principali studiosi della farmacobotanica antroposofica, il Girasole esprime una forza che struttura e unifica, agendo sul sistema ritmico dell’uomo (cuore, polmoni, circolazione), dove si incontrano i poli della volontà e del pensiero.

Nella visione antroposofica, Steiner e Wegman ci parlano delle piante come mediatrici tra i processi cosmici e quelli umani. Il Girasole, in particolare, mostra una spiccata affinità con il metabolismo del calore. Per questo viene spesso associato a preparati volti a sostenere i processi infiammatori in senso positivo — cioè come strumenti di trasformazione, non solo come “problemi da sedare”.

Calore e forza vitale

Nel gesto del Girasole troviamo una pianta che non trattiene, ma trasmette. Accoglie la luce, la struttura attraverso la sua forma, e la restituisce come calore e forza vitale. Per questo i preparati a base di Girasole (come oli, macerati, unguenti) sono spesso utilizzati in presenza di tensioni muscolari, traumi, affaticamento, ma anche in trattamenti più ampi legati alla regolazione del sistema ritmico, alla vitalità e al tono dell’umore.

Concludendo

Il Girasole, nella sua essenza, è una pianta del cuore: collegata al ritmo, alla verticalità, alla coscienza. E quando viene unita a piante “del trauma” come ad esempio l’arnica, ne amplifica l’azione, canalizzandola verso la luce, verso un processo di guarigione che non sopprime, ma accompagna.

Dedicato a Benedetta che ci ha lasciati insegnandoci la luce, la forza e il sorriso come solo un fiore di Girasole sa fare. Stefania