Cosa possiamo fare in questo momento eccezionale? Ad esempio camminare.

Camminare è un’attività che accompagna l’uomo da sempre. Abbiamo camminato per il cibo, un clima più favorevole, la curiosità e la conoscenza del territorio o di altri umani. Abbiamo camminato in tribù, in gruppi familiari e in occasioni speciali, in pellegrinaggio, anche da soli. Tanto che la scoperta dell’agricoltura, 10.000 anni fa, che ha portato ad una maggiore stanzialità di diverse popolazioni, ha profondamento modificato la storia dell’Uomo. Ciononostante il cammino resta legato al nostro apprendimento fin da bambini. La conquista della stazione eretta e la possibilità di allontanarsi dalla “casa” segnano le nostre tappe evolutive. Da adulti il cammino è in grado di determinare tante trasformazioni e prese di coscienza.

Benefici

I benefici del camminare nella natura sono innumerevoli e si dipanano su diversi piani.

Sul piani fisico il camminare porta benefici all’apparato osteo-articolare, cardiocircolatorio, respiratorio, al sistema nervoso procurando un rilassamento e la stimolazione di sensi che l’uomo moderno abitualmente trascura come l’olfatto o il senso di sé nello spazio. Il silenzio di un bosco, che è fruscio di foglie, accarezza l’udito per un vero ristoro. Il piede in cammino svolge l’importante funzione di pompaggio del sangue venoso verso il cuore e di discesa del sangue arterioso verso la periferia.

Secondo la riflessologia plantare, camminare significa stimolare tutte le zone riflesse del piede per una azione tonificante e di grande benessere per tutto l’organismo.

Sul piano emotivo, nel bosco, possiamo sperimentare l’incerto procedere in un terreno scosceso, il calare del buio ci fa sperimentare una condizione di attenzione senza paura. Il cammino invece ci può insegnare a partire per poi tornare, da un luogo ma anche da sé stessi. Sperimentando l’attenzione al passo se riusciamo a dimenticare l’approdo.

Un’arte

Negli anni ottanta in Giappone si sviluppa una pratica chiamata Shinrin-yoku, 森林浴, tradotto in italiano: “Trarre giovamento dall’atmosfera della foresta” o “Bagno nella foresta”. Questa pratica prese spunto dall’osservazione dei benefici che può portare il permanere per lungo tempo in una foresta e si è consolidata grazie agli studi fatti intorno al 2010 da una equipe di scienziati. Gli studi fatti hanno permesso di mettere in relazione il camminare e l’ambiente in cui lo si fa. Se l’ambiente è una foresta alcune sostanze come fitoncidi e monoterpeni, rilasciati dal legno degli alberi, se respirate, sono in grado di aumentare l’attività del sistema immunitario, diminuire la concentrazione di cortisolo, la frequenza cardiaca e la pressione del sangue, diminuendo lo stress e migliorando l’umore.

Altri benefici

In ultimo camminare e specialmente camminare nei boschi tiene allenata la mente a trovare soluzioni, in questo caso sentieri, e ad essere adattabile perché a volte nel bosco potremmo persino incontrare “Cappuccetto rosso e il lupo”!