Alla fine del percorso triennale: la tesi! Il primo incontro con un cliente per la preparazione e lo studio della relazione di tesi rappresenta il vero inizio dell’attività di un naturopata. Discuterà il proprio lavoro insieme a tutti i compagni e le compagne di viaggio e con i docenti. Sarà un buon momento di confronto con se stessi prima di tutto ma anche con chi ti ascolta.

Nelle tesi, tra le righe, si può leggere tutto il percorso di crescita fatto durante i tre anni di studio, che è sempre anche una crescita personale oltre che professionale.

Nella tesi di Elena Cornia è ben presente il ruolo del naturopata con i propri ambiti professionali e noi siamo molto orgogliosi di riuscire a trasmettere questa consapevolezza. Grazie Elena del tuo impegno e del tuo lavoro!!!

Primo incontro

Milena arriva a casa mia alle ore 10:00, la accolgo e le offro un the bancha con una foglia di alloro che ho preparato, mentre la faccio accomodare le anticipo che le avrei fatto qualche domanda inerente al suo stile di vita, così prendo la lista di domande che mi sono preparata.

Mi assicuro che Milena sia a suo agio, le anticipo che mi può̀ interrompere in qualsiasi momento nel caso qualcosa le crei disagio, infine le dico di stare tranquilla di non sentirsi giudicata perché questa intervista serve a me per avere un inquadramento generale e a lei per cominciare a prendere una maggior consapevolezza. Così cominciamo. (…)

Ascolto e empatia

Le chiedo se prende caffè, ne prende 2 la mattina più̀ 1 di orzo. Le chiedo se ama o sopporta meglio il caldo o il freddo anche in relazione ai cibi cioè̀ se preferisce più cibi caldi o freddi. Lei risponde di essere negli ultimi anni freddolosa, soprattutto ha mani e piedi freddi, infatti da 2/3 anni sopporta meglio le temperature calde e anche i cibi caldi.
Parliamo della sua emotività̀, dice ha molta rabbia con se stessa per come si è comportata con i figli, usa i termini “mi arrabbiavo troppo con i miei figli”, colgo un senso di colpa dal suo racconto , dice essere stata una madre pedante e pesante . Le chiedo quindi se si sente in colpa e lei si emoziona, gli occhi le si riempiono di lacrime e per un attimo restiamo in silenzio.

Senza giudizio

Le dico che io non sono una psicologa ma sono una madre e credo che qualsiasi madre si senta in colpa per qualcosa, che a volte forse riproduciamo comportamenti a noi familiari sui figli, ma che è anche importante perdonarsi. Lei risponde che quando era piccola la madre era molto dura, usa i termini “casa mia era una caserma militare”. Dopo poco lei si tranquillizza e si rasserena quasi si fosse alleggerita un poco. Non le dico più̀ nulla a riguardo e non le faccio altre domande per non addentrarmi in un terreno che non mi compete. L’unica cosa che posso fare è offrirle la mia presenza e una sorta di “solidarietà̀” femminile o umana …quindi resto ancora un po’ in silenzio poi le sorrido e procedo con l’intervista.

Milena fa parte da qualche anno della comunità̀ dei credenti del Buddismo di Nichiren della scuola soka Gakkai, ed è relatrice dei gruppi di studio, mi rivela che questa spiritualità̀ l’ha cambiata profondamente e l’ha aiutata molto nella gestione della sua rabbia, e mi dice anche che ha dovuto imparare relazionarsi e parlare in pubblico, cosa che le risultava molto difficile all’inizio aveva proprio molte difficoltà a parlare davanti a un gruppo di persone.