Alberi rigogliosi, alberi antichi, alberi d’oro.

Il ginko è tutto questo e anche più. Molto di più.
Darwin lo soprannominò Fossil Tree ed in effetti c’era quando i dinosauri camminavano sulla Terra, c’era prima dei primi ominidi ed è sopravvissuto come unico esemplare della sua famiglia le Ginkgophyta. C’era nel Giurassico 250 milioni di anni fa. È una pianta a seme nudo, Gimnosperme, le prime piante “grandi” apparse sulla Terra. Piante prive di fiori, robuste e fragili, semplici e complicate, maschio e femmina.
La segnatura del doppio la ritroviamo nella foglia, un meraviglioso ventaglio che si apre al centro. Foglia che vive in simbiosi con un’alga verde che in autunno la trasforma in un meraviglioso gioiello d’oro. Può vivere fino a 4000 anni. Sopporta stoicamente l’inquinamento delle città regalando ai cittadini la gioia al cuore.
Un ginko può donare una luce ed una atmosfera da fiaba ad una piccola piazza tra i palazzi. Risuona del colore dei muri in una città come Bologna.

Fitoembrioestratti Alberi rigogliosi

Il dottor Pol Henry per primo cominciò a lavorare sulle gemme vegetali e sui tessuti meristematici delle piante, negli anni sessanta del secolo scorso. Di fatto è il padre di questi fito preparati e tante sono le piante di cui si impiegano le gemme per un riequilibrio di terreno in accordo con la natura e le forze di guarigione.

Goethe, appassionato studioso della natura, in questa poesia ci dona il senso della molteplicità che porta con sé il ginko.

Ginkgo Biloba

La foglia di quest’albero, dall’oriente
affidato al mio giardino,
segreto senso fa assaporare
così come al sapiente piace fare.

E’ una sola cosa viva,
che in se stessa si è divisa?
O son due, che scelto hanno,
si conoscan come una?

In risposta a tal domanda,
trovai forse il giusto senso.
Non avverti nei miei canti
ch’io son uno e doppio insieme?

 J. W. von Goethe

Alberi rigogliosi a Bologna fotografia di Laura Villanova