Oggi si celebra la giornata mondiale della lentezza. Noi della Scuola di Naturopatia di Bologna vi vogliamo raccontare la storia delle parole lentamente e lentezza, con i diversi significati che possono avere in ogni contesto, compreso quello della ricerca del proprio benessere, prendendosi cura di se stessi.

Lentamente e lentezza: la storia delle parole

Oggi è la giornata mondiale della lentezza e lentamente arriviamo anche noi a parlarne. Non proponiamo elenchi di cosa si deve o non si deve fare per affrontare la quotidianità con lentezza perchè tra il dire e il fare c’è sempre un po’ di mezzo il mare. Però vorremmo fare insieme quattro passi tra le parole. Lentamente e lentezza derivano entrambe dalla parola lento che ha tra le sue origini la parola lentus participio passato del verbo lenire. Oppure da lenis, lenire con il significato di rendere molle, flessibile, far arrendere. Lento ha anche significati metaforici che hanno a che fare con la pigrizia e l’indolenza. Allora vivere lentamente è positivo oppure no? Certamente sì. Ripartiamo dalle parole. La lentezza ci può aiutare a lenire gli effetti delle intemperie della vita dedicandoci tempo per prenderci cura di noi stessi e quindi del nostro benessere. Istruzioni per imparare la lentezza: cercate il naturopata più vicino a voi.

Coltivare la lentezza

Possiamo coltivare la nostra flessuosità sia fisica che mentale ed anche la nostra capacità di arrenderci. La resa è lenta. Forse l’aspetto che più ci piace della lentezza è l’opportinità di coltivare la presenza. Camminare, mangiare, amare, conversare, prendiamoci un respiro lento ed alleniamoci per condurre la nostra vita con lentezza anche solo per alcuni attimi. Piano piano possiamo imparare.

Idee: osserviamo gli animali e le piante

“C’era una lumaca che, pur accettando una vita lenta, molto lenta, e tutta sussurri, voleva conoscere i motivi della lentezza.”  (Luis Sepúlveda, da Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza).

“Quel gallo era come una persona impaziente. Come quelle che vivono nella città, che sembrano sempre avere cosi tanto da fare da non riuscire a fare altro che preoccuparsi della propria fretta. Non era come qui nel villaggio, dove tutto avveniva con la lentezza che in fondo era quella della vita stessa. Perché la gente doveva correre quando le piante, di cui vivevano, crescevano comunque con tanta lentezza?” (Henning Mankell).
Lentamente